Si tratta di un’area specialistica della Chirurgia generale che comprende un insieme di interventi chirurgici mirati alle persone obese, sia per ottenere una riduzione del peso, sia per prevenire o curare le patologie associate all’obesità.
L’obesità è una patologia cronica in costante e preoccupante aumento, soprattutto tra le fasce d’età più giovani, da non sottovalutare perché predispone allo sviluppo di una serie di complicanze mediche che riducono notevolmente la qualità di vita del paziente, ed in alcuni casi anche le aspettative di vita vera e propria. In particolare patologie di tipo metabolico (diabete tipo 2, colesterolo e trigliceridi elevati), tumorale, e a carico dell’apparato cardiovascolare e respiratorio.
Come si misura l’obesità?
Per definire la presenza o meno di obesità si deve fare riferimento all’Indice di Massa Corporea (IMC o BMI, dall’inglese Body Mass Index). L’IMC si ottiene dividendo il peso in chili per la statura in metri elevata al quadrato.
I valori di riferimento per la definizione di obesità sono:
- ≤ 24,9: peso normale;
- 25-29,9: sovrappeso;
- 30-34,9: obesità di primo grado;
- 35-39,9: obesità di secondo grado;
- ≥40 obesità: di terzo grado.
Quando è consigliabile sottoporsi a una valutazione specialistica?
La chirurgia dell’obesità è rivolta a chi abbia un BMI uguale o superiore a 40 senza complicazioni correlate all’obesità oppure a chi abbia un BMI superiore o uguale a 35 ma con patologie associate (es. diabete mellito tipo 2, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, sindrome delle apnee notturne, gravi artropatie, steatosi epatica).
Gli interventi chirurgici si svolgono in laparoscopia. Si tratta quindi di procedure mini-invasive che riducono al minimo il dolore postoperatorio consentendo, quindi, al paziente una ripresa più veloce.
Stefania Martorana – MioDottore.it